Giornata degli assaggi - 4 Aprile 2017

Presso la sede dell'Ente Parco val d'Aveto

Programma:

Ore 10,15 Gli allevatori consegnano i campioni
Ore 10,45 Accoglienza e registrazione degli invitati
“ 11.00 Saluto del Presidente del Parco ospitante
“ 11,10 Inizio assaggi e successiva discussione sul singolo campione testato
“ 13.00 Le considerazioni conclusive del Presidente della Fondazione Slow Food per la biodiversità Sig. Piero Sardo

La razza bovina Cabannnina e' il risultato dell'adattamento all' ambiente di una razza animale. E’ unica come unico e' il territorio appenninico della Provincia di Genova e del levante ligure dove oggi vivono circa trecento capi ufficialmente riconosciuti dall' ARAL (Associazione Regionale Allevatori Liguria). La Cabannina e' una vacca di piccole dimensioni, 450 kg al massimo, riconoscibile dalle caratteristiche morfologiche e dal manto bruno con una bella striscia bianca che corre lungo la spina dorsale, con un fiocco rossiccio all’apice della coda, cosi come dello stesso colore e' il ciuffo sulla fronte. La vacca Cabannina per vivere e produrre ottima carne e ottimo latte, si accontenta delle scarse risorse dell' Appennino ligure. Produce poco di tutto ma lo produce bene: non e' una gigantesca produttrice di carne e neppure una "fabbrica" di latte, razze quest'ultime che nella loro estrema specializzazione hanno bisogno di quelle enormi risorse alimentari che il nostro ambiente non può offrire.

Per centinaia di anni e' stata fedele compagna e fonte di sostentamento dei contadini liguri , mangiando poco, accontentandosi di foraggi poveri e utilizzando anche le foglie degli alberi, senza impoverire quindi una terra già povera per struttura del terreno e conseguenti varietà vegetali, concimando al contempo il suolo, producendo latte dalle ottime caratteristiche nutrizionali indispensabili alla famiglia rurale, scaldando la stalla e la casa e, al termine di una laboriosa e parca vita, regalando la sua carne , poca ma buona, al consumo immediato e alla produzione di insaccati, dando senso e sostanza al concetto di prodotto “giusto”.
Per allevare oggi Cabannine bisogna essere liguri di testa e di cuore ( si tratta di una definizione culturale non geografica) e ci vuole coraggio, attaccamento alla terra, capacita' di visione e di progetto. Slow Food ha osservato, analizzato e infine certificato i prodotti degli allevatori riconoscendo cosi' il valore, la qualita' e la tipicita' dei risultati del loro lavoro. I prodotti riconosciuti da Slow Food sono: formaggi, carni, salumi e dolce di latte si trovano in val d’Aveto, in val Trebbia, in valle Scrivia, val Polcevera, a Rapallo e a Carro (il paese natale di Nicolo' Paganini) nello spezzino.
La Prima Giornata degli Assaggi a Borzonasca, martedi 4 aprile nella Sede del Parco dell'Aveto, organizzata dall’APARC (Associazione Produttori Allevatori Razza Cabannina), cui partecipano amministratori locali, consumatori, ristoratori, commercianti del settore agroalimentare, allevatori di razze bovine diverse, funzionari zootecnici, e' un ulteriore atto di coraggio da parte di tutti coloro che hanno voluto l'evento. Lo e' soprattutto da parte degli allevatori di Cabannina che, lasciando il quotidiano lavoro, a volte autoreferenziale, si mettono in gioco e accettano di farsi giudicare al solo scopo di migliorare le loro produzioni. C'e' quindi attesa per le considerazioni degli esperti e in particolare di Piero Sardo Presidente della Fondazione Slow Food per la biodiversita' di cui la razza bovina Cabannina e' un chiaro esempio: la carne, il latte e i formaggi sono prodotti di eccellenza con sapori tipici, genuinita' garantita e caratteristiche nutrizionali eccezionali. Consumare questi prodotti significa dare valore all'impegno degli allevatori, consentire loro di vivere dignitosamente sull'Appennino Ligure, salvaguardare il territorio dai dissesti idrogeologici, salvare i pascoli e quindi il paesaggio, rispettare e ricordare infine la nostra storia che si e' formata e continuerà' a farlo anche attraverso razze animali funzionali all’ambiente e quindi all’economia sia rurale che ambientale.

Grazie dell'attenzione.
Marcello Villa

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