Il pensiero
del presidente

...Era una limpida mattina d'estate e il sole illuminava il crinale dell'Antola, come per spuntare da un momento all'altro.

Le sei piccole vacche erano già state munte nella buia stalla del casone, mia madre ci chiamò come ogni giorno ed io e mio fratello Cesare eravamo già pronti, allo sferragliare delle catene, per condurle su alla Gallina, verso la schêussa. Nostra madre, la Delaide e la lalla Relia riuscivano a spremere più di tre seggelli di latte a quelle sei bestiole, non ho mai capito da dove tirassero fuori tanto ben di Dio, a vagabondare tra una riva e l'altra tutto il giorno, in cerca delle erbe più inacessibili. Il nostro compito era non farle andare nel buono, nei terreni coltivati o nelle “præ”, dove avremmo fatto il fieno per l'inverno. Si partiva dal casone, dove ci si trasferiva d'estate, e si saliva in mezzo a due “ciōende” di pietra. Al di la, campi di patate e grano, si alternavano come una scacchiera. Più in su il casone di Bacinin, la sua stalla vuota come un “bancâ” a fine marzo, ma per noi ogni persona che partiva erano decine di gabbie di fieno in più per il prossimo eterno inverno. Poi su per il bosco del Giassu, ma le bestie si fermavano poco, giusto per tirare il fiato e biascicare qualche ciuffo di erba “sciappà”, dura come le corde di una gabbia da fieno.

Il nostro compito era non farle andare nel buono, nei terreni coltivati o nelle “præ”, dove avremmo fatto il fieno per l'inverno. Si partiva dal casone, dove ci si trasferiva d'estate, e si saliva in mezzo a due “ciōende” di pietra. Al di la, campi di patate e grano, si alternavano come una scacchiera. Più in su il casone di Bacinin, la sua stalla vuota come un “bancâ” a fine marzo, ma per noi ogni persona che partiva erano decine di gabbie di fieno in più per il prossimo eterno inverno. Poi su per il bosco del Giassu, ma le bestie si fermavano poco, giusto per tirare il fiato e biascicare qualche ciuffo di erba “sciappà”, dura come le corde di una gabbia da fieno.

Arrivati sulla costa, al ballo della Gallina, le bestie cominciavano a mangiare in libertà l'erba più sostanziosa e tenera e noi con le nostre “messuїette” dietro i loro passi a rubargli quei due “gagiunin” d'erba per la notte, giù nella stalla del casone.
Lo sguardo inevitabilmente volgeva a mezzogiorno: laggiù, oltre i monti di Montoggio, il mare, una piana misteriosa, affascinante e maledetta...nessuno di noi c'era mai stato. Quella massa luccicante che ogni anno si portava via un po' del nostro paese ci attirava verso se' come qualcosa di diabolico. La gente non partiva per la fame, no! Era attratta dal mare! …

Ho pensato di inserire qualche riga di un libro che devo ancora scrivere ma che ho da qualche parte nella mia testa, per introdurre l'annuario dell'APARC, il primo. Mi sono impantanato in questo incarico di presidente dell'Associazione in un momento difficile della mia vita di allevatore. Avvinghiato dalla morsa delle burocrazie e stanco di lottare contro un sistema che ti svuota da ogni volontà di combattere, ma che è pronto a sfruttarti come un fenomeno da baraccone, quantunque ve ne sia bisogno, ero sul punto di vendere tutte le vacche e abbandonare stalla e pascoli. Ma la forza di questo animale mi ha nuovamente conquistato e sono ancora qui a tribolare, ma non da solo questa volta, con un gruppo di amici con cui condivido la stessa passione. La Cabannina, la vacca da pascolo per definizione. Eh si, mai un nome fu più azzeccato. Ovviamente fu scelto in onore della località in val d'Aveto in cui si conservavano più capi, ma casualmente (o forse no) cabanne in genovese è sinonimo di alpeggio. Molti paesi nell'areale dell'appennino genovese contengono la parola “cabanne” (cavanne, capanne ecc.) o casoni. Ne consegue che Cabannina significa bovino da alpeggio, da pascolo estivo. La piccola vacchetta che mangia come una capra, che trasforma le spine in latte, è ritornata su tutto il suo territorio. Ed è pronta a ritornare al suo posto, la regina delle nostre vallate. Dipende tutto da noi allevatori.

Ettore Molini

Stampa Email

APARC
Associazione Produttori Allevatori Razza Cabannina

Registr. n° 3094 del 21-04-2016
C.F.90071530100
Tel.: 3288886305

ico mappa area diorigine diffusione

presidio slowfood